sabato 22 ottobre 2022

Ogni volta che compri un capo Shein un operaio muore un pò (ed è tutta colpa tua).


I tuoi capi su Shein sono pagati 4 centesimi l’uno a operai costretti a cucire per 18 ore al giorno


https://www.greenme.it/lifestyle/moda/inchiesta-sfruttamento-shein-turni-18-ore/





Ogni volta che leggo questi articoli postati sui social non mancano nei commenti giudizi sprezzanti, colmi di livore verso il #consumatore, primo nella lista degli indagati ma ultimo attore a fine della filiera. Invece sarebbe più utile comprendere le ragioni causali del consumatore "killer" e le motivazioni d'acquisto prima di giudizi trancianti sulle sue scelte.

È la solita bolla narrativa acchiappalike ad effetto palliativo da rabbia e indignazione che si concentra su gli effetti di un mercato globalizzato spesso privo di #controllo e #tracciabilità, #etica e #responsabilità, e pertanto #disumanizzante e #insostenibile,
senza però bersagliare le cause, le radici del problema.

Spesso gli opinionisti fanno parte della generazione X, quelli che fino a qualche decennio fa protestavano contro la produzione di pellicce e tiravano pomodori ai ricchi che le indossavano. Erano battaglie legittime e giuste, dove tanti si ribellavano a un prodotto di lusso riservato a pochi. Oggi annoiati e tracotanti, gli stessi rivendicano giustizia incolpando il lattaio dell'Ohio* per difendere poveri lavoratori dalle grinfie di altri poveri...#nonsense! 


Ma prendiamo uno spillo e facciamo scoppiare questa bolla, la verità qual è?


Che siano riders, braccianti nei campi, corrieri, operatori di produzione che lavorano non importa dove, la ricetta è sempre quella e le dosi q.b.:


🔹  Disuguaglianza globale esacerbata
🔹  Economia di scala a strozzo
🔹  Divari culturali internazionali e interaziendali e competitività cieca
🔹  Pressione fiscale che varia dall'1% al 47% nel mondo
🔹  Assenza del dialogo tra istituzioni e associazioni di categoria e contromisure (se esistenti) inefficaci
🔹  Agenda del G20 che oscilla tra il quadrante I e quadrante IV della matrice di Eisenhower
🔹  Deregolamentazione piattaforme web
🔹  Paradisi fiscali, speculazione finanziaria e sciacalli in agguato
🔹  Disinformazione e conseguente apatia


e poi...anche tanta, tanta amarezza.

*Cit. Mariangela Pira, stimatissima giornalista di Skytg24

venerdì 23 settembre 2022

E' bello ciò che è bello o è bello ciò che piace?





"La bellezza è ciò che invita alla conoscenza" dice Vittorio Sgarbi.


È lecito a tutti i livelli e soprattutto oggi, nell'era del "tutto bello" o del "secondo me" chiedersi cosa sia la bellezza.

La bellezza indaga e sprigiona meraviglia e luce in mezzo alle tenebre, la bruttezza invece è piatta, pigra, non alimenta ma svuota e incastra; "è mortifera" come direbbe @massimilianopappalardo.


All'impatto estetico la bruttezza potrebbe anche essere piacevole mentre seda e anestetizza, mentre la bellezza potrebbe anche essere spiacevole mentre rianima e insuffla vita.


Con la bellezza sprofondi, con la bruttezza galleggi.


La bellezza interroga e chiede sempre l'impegno di essere capita per diventare poi certezza e verità, la bruttezza che sa già tutto è possibilistica e ambigua.
Perciò la bellezza è di difficile determinazione, mentre la bruttezza volendo si smaschera con facilità, data la sua immediatezza.


La bellezza è esercizio e riflessione che cerca apprendisti, la bruttezza è istantaneità di soluzione che ha già molti maestri.


Eppure devo provare anche l'antitesi, per poi saper riconoscere la bellezza quando la incontro; essa per me è ciò che apre, incanta, folgora e irrora l'attivazione della mente, amplifica i buoni sentimenti e sensazioni e dunque non si ferma solo alla superficie dell'emozione.

Ma non è solo l'attivarsi di un complesso meccanismo neurobiologico che mi fa gridare "alla bellezza" ; è qualcosa di salvifico che va inspiegabilmente oltre.

È una consonanza di fattori individuali e una risonanza collettiva, è quella che mi ricorda che se non esistesse questo incontro catartico e meditativo...il mondo sarebbe già finito.

Coltivarla educa discernimento e disciplina, la bellezza può anche far provare rimorso ma non rimpianto perché so che se la cerco potrò sempre ritrovarla, anche se sono in ritardo essa mi aspetterà paziente.

Per questo quando maturi, più consapevoli e pronti, dovremmo cercare, soppesare, approssimarci quanto più alla bellezza della conoscenza per fare poi conoscenza della bellezza, e non desiderare altro.



#filosofiadellabellezza
#desiderioeimpegno
#sonoquellochescelgodisapere
#sonoquellochescelgo
#sonoquellochedivento

giovedì 10 marzo 2022

Realizza ora la "SECONDA GUERRA FREDDA"!


Nella confezione troverai:


  1. un solo buono contro un solo cattivo 
  2. sottostima della complessità 
  3. linearità di pensiero.


Versare il contenuto in una ciotola e aggiungere:

  • 1140 anni di storia da conoscere e capire 
  • 19 anni di social network
  • iniezioni di propaganda mainstream h24
  • 28% di analfabeti funzionali tra il 16 e i 65 anni (solo in Italia)
  • 2 anni di pandemia
  • umore, emotività e sbatti vari q.b.
  • una manciata di ideologia
  • un pizzico di retorica

Cuocere in forno a 360° per 2 settimane.

Per stupire gli ospiti procedere alla cottura flambé avendo cura di togliere lo spicchio di "il talk show che ho visto ieri sera"

Lasciate spegnere la fiamma prima di servire con:

  • una spolverata di "non vedo l'ora di dire la mia".

Il piatto è pronto🍴. Ora potete consumare la vostra personalissima versione de "LA SECONDA GUERRA FREDDA" tric e trac e bombe a mano.



👉🏻 SEGUITEMI... PER ALTRE RICETTE😑





lunedì 21 febbraio 2022

LA STUDENTESSA, IL PROF, LA PRESIDE E TUTTI GLI ALTRI.

Sottotitolo: DA MR. LOVER LOVER A WHENEVER, WHEREVER


 "In principio furono i jeans strappati, portati in segno di ribellione.

Poi venne Shakira e si passò alle pance scoperte in nome del Girl Power. Ci furono molti conflitti e allora il cielo si fece scuro e nero e tutti gli uomini divennero gradassi e sciocchi; pensando che ognuno dovesse giudicare e condannare l'altro per farsi grandi e prevaricare. 


Così ebbe inizio la notte dei tempi.

Poi venne un tempo in cui per sopravvivere il genere umano  dovette passare da una prospettiva boombastica ad una exopatica prima di parlare. 

Ma ancora oggi portiamo i segni dell'antica civiltà, infatti abolimmo gli dèi che non tornarono più, perché al loro posto c'eravamo già noi".



Tratto da: "I pensieri nascosti" - La cinica Daria.



ANTEFATTO: 

La frase shock dell’ex prof del Righi: «Mandano le figlie a scuola vestite da tr…». Rusconi (presidi): «Deve essere licenziato» - Open




ASSUNTO. La comunicazione è intrinsecamente inficiata da tensioni valoriali.


"Ciò che conta per me"; come ad esempio l'esposizione del mio corpo, di parti non convenzionali come implicito atto provocatorio dagli infiniti significati e sfumature può dare fastidio a "Ciò che conta per te"; docente che vorrebbe esercitare il suo ruolo probabilmente all'insegna del rispetto, della serietà in un ambiente consono a ciò che si auspicherebbe in qualsiasi ambito professionale.




Le domande:

1. Cosa avrà voluto significare la pancia nuda (niente, qualcosa, tutto?!) della ragazza in quel momento e in quel contesto per se stessa, per il professore e per gli altri presenti?

2. Perché si presume (vedi post dell'insegnante precario) che qualcuno l'abbia mandata a scuola vestita così e invece che quest'ultima abbia scelto più o meno accuratamente il proprio look?
Detto altrimenti: non potrebbe essere che i genitori siano né autori, né complici ma affetti da cecismo, distratti, in vacanza, incoscienti ecc...?

3. Quanto conta ancora il contesto nell'attuale vita vera e reale e qual è il limite da non valicare per favorire l'accettazione dei ruoli, la reciproca presa in carico di responsabilità per favorire lo sviluppo onnicomprensivo del discente?

4. Perché la preghiera trasversale (mai capirò cosa sia una preghiera laica tra l'altro...aiutatemi a capire) rivolta ai genitori e non alla piccola adulta e/o a se stesso prima dello sfogo squalificante e sterile insulto?

5. Quali battaglie il prof. avrà avviato per difendersi dalla micro aggressione della flora batterica della giovane al fine affrontare in modo maturo la situazione prima dell'ictus comunicativo
Certo! Anche lui è stato discriminato e offeso dall'evidente comunicazione antireazionaria extraverbale dell'acerba piccola adulta. 

È una delega fallita. Un contratto non rinnovabile. La famiglia affida o forse sbologna (per comodità, incapacità, astuzia, sfinimento...altro?) l'educazione ai rappresentanti delle istituzioni, codesti abbandonati a se stessi e al servizio di un sistema debole e senza più regole in favore dell'open mind ("vale tutto", "faccio quello che voglio, faccio quello che mi va.a.a.") cedono alla meschinità nascosta in ogni animo umano mostrandola, con un post del cazzo. 
Un'Autorevolezza collassata così, sotto l'occhio vigile del SocialPadre, di fatto auto espellendosi. 

Nota per la preside: Open Mind significa "mente aperta" non "vuota" e...sì; la costruzione di una relazione è influenzata anche da ciò che scelgo di indossare, da come mi muovo, da quanto ti guardo, da dove mi trovo ecc...questi e molto altri aspetti influenzano altresì la qualità dei miei, dei tuoi, dei nostri, dei loro pensieri; che fanno parte dell'Identità, di ciò che siamo, di ciò che siamo stati, di ciò che vogliamo essere e vorremo diventare.

Eh nienteee...rimandati tutti a settembre.


"Sacchi...tre!"

Antonio Allocca, il prof di italiano de 'I ragazzi della terza C'




 

martedì 13 luglio 2021

Il peggior spettacolo dopo il Big Ben? Siamo NOI.




Situazione globale nell'anno 2021.


Anni e anni di doping sul successo ad ogni costo, sull'importanza di diventare qualcuno, di guadagnare tanto ed essere i migliori, stimolati continuamente sulla performance da ogni parte (a casa, a scuola, a lavoro, in palestra, sui social, nei sogni...sempre!). 



💭~Eh, ma non vorrai mica far fare brutta figura e arrivare ultim*?!~
💭~Tranquillo amore, non importa se noi ci facciamo un mazzo così, l'importante è partecipare...😬😬😬~
💭~In questa azienda mettiamo al primo posto e premiamo il risultato~



In generale ci sono molti genitori che non fanno altro che pompare i figli, a volte millantando doti che sfuggono ai più.


💭~Perché se ti dico che sei brav* davanti a tutti dopo mi vorrai più bene e mi perdonerai se sarò ESAUST* e ASSENTE. ASSENTE anche a me stesso a volte, ovviamente~
💭~Perché se mi vanto di te preventivamente non tanto rafforzo la tua autostima...quanto la mia eh eh👀!~



Non bastando, ogni tre secondi spuntano dappertutto selfie di famiglie nella celebre posa del divertimento, balletti imbarazzanti con 80 milioni di like, geo-localizzazioni e cagate di ogni genere. Il tutto postato come se non ci fosse un domani.


💭~E' per far sapere a tutti che noi viviamo meglio e ci stiamo divertendo, se non l'avevate capito😏...~


Altri genitori negano l'esperienza di ogni forma di umiltà lasciando vincere i figli non solo nel gioco, ma in tutte le occasioni a loro più scomode; altri ancora che scelgono di non raccontare la verità sulla morte o sulle evidenze della vita, rifiutando perciò ogni esperienza di introspezione e accettazione. 



💭~Perché DOBBIAMO sembrare sempre felici, non possiamo soffrire il vuoto e la tristezza: capito?!~
💭~Perché siamo una famiglia unica, speciale e invincibile!~




Adulti purtroppo votanti, propinano la subcultura del Siamo Tutti Uguali*  e che tutti sono allo stesso livello: mescolando, confondendo e ribaltando ruoli a volte opposti.



💭~Perché la libera espressione che non c'entra na mazza...è un valore importante✌!~



Dimentichiamo così che la società organizzata dall'uomo è basata su quasi 8mld di persone DIVERSE tra loro che spiccano per DIVERSE forme di intelligenza di DIVERSA intensità (maggiore o minore) e capacità (maggiore o minore); che anzitutto vanno riconosciute, poi coltivate e valorizzate in famiglia per poi esprimersi al meglio nell'ambiente scolastico, lavorativo, sociale e affettivo.


💭~Eh, ma tu non puoi capire cosa vuol dire essere genitore...~
💭~Quando ne farai, vedremo~
💭~Anch'io pensavo come te, poi finalmente quando l'ho fatto ho capito tutto...~




Tralasciando 👆considerazioni che non c'entrano na mazza col punto fondamentale e che rintoccano puntuali come la campana Big Ben; lo sport può essere è vissuto in maniera spietata, brutale, competitiva, tribale, esagerata.


Quei ragazzi inglesi pieni di ego e insopportazione sono figli dei loro tempi, figli di una mentalità e di generazioni precedenti che non hanno saputo educarli e accompagnarli. 


Le generazioni degli stessi che ce la menano da giorni pontificando sullo spirito sportivo, sulla serietà e responsabilità (con tanto di sfottò, si capisce).



💭~Ma perché: quindi secondo te...Don't Italians do it better🙀?!~



E così, alla luce di ciò...una settimana fa la rappresentante Malika sputtanava i soldi raccontando balle poteva sbagliare.


💭~E so' ragazziiiiiiii!~
💭~Colpa della società!~
💭~Chi non ha sbagliato a 22 anni?~



L'altro ieri i rappresentanti della nazionale inglese imbattuta da 12 partite snobbavano il secondo posto e no, non potevano✋.



💭~No, però sai, comunque la medaglia va accettata...~

💭~Perché sai, che immagine hanno dato?!~

💭~Biiiiip💢, biiiiip😤, biiiiip💣~





La verità è che quei ragazzi sono stati lo specchio di ciò che non ci piace di noi stessi, per quello che non ci sono piaciuti. 




Italia: medaglia d'oro.
Inghilterra: medaglia d'argento.
Italiani: medaglia di bronzo (per la faccia più che altro😑).




Breve apologia dell'Inghilterra.


Comunque io adoro: 

l'accento inglese, 
la Brexit,
Winnie-the-Pooh,
i beagle,
il Burberry
lo stile british,
le Church's
Diana Spencer
gli outfit ingessati della Regina
lo standing di Kate Middelton
la monarchia,
David Bowie e George Michael 
la musica avant garde, 
il contributo positivo nell'umanità lasciato dai Beatles, Pink Floyd, Joe Division, The Smiths, The Cure  
i punk, 
i pub,
l'Amleto,
Charlie Chaplin,
Robert Pattinson, Colin Firth, Tim Roth, Benedict Cumberbatch, and much more again,
Agata Christie
Sherlok Holmes,
Mary Poppins
Bridget Jones
Harry Potter,
i capelli rossicci ramati,
i capelli di Jhonson,
il thè delle cinque and so on.

Io adoro.




*così...dovrebbe essere solo davanti a Dio o davanti alla legge.

giovedì 31 dicembre 2020

*** 31 dicembre 2020. Tratto da "Giulio fa cose". POST SENZA COMMENTO ***






Lui, è vero, era un cittadino del mondo. Un ragazzo europeo. Ma l'Italia era il suo paese. E qui, se gli avessero dato il tempo e l'opportunità, avrebbe probabilmente voluto vivere, lavorare ed essere felice.

[...] In Italia aveva mandato tanti curricula. Da molti stiamo ancora aspettando una risposta. Ci siamo chiesti spesso se qualcuno, quando il nome di Giulio è rimbalzato, purtroppo, nei telegiornali, sui siti di tutto il mondo, si sia ricordato di quel giovane di Fiumicello, di quel ricercatore di cui magari avevano letto il curriculum senza mai degnarlo di una risposta. 

Una mattina, prima di partire per Cambridge, era andato a un colloquio. A Venezia. Un'azienda importante, una buona occasione. Tornò a casa entusiasta. Era convinto di cominciare una nuova avventura, che quello sarebbe stato il suo posto. E invece non fu mai chiamato. Così come mai ebbe risposta alle decine di mail che inviava. Scriveva a tutti, con un approccio anglosassone. "Sono Giulio Regeni, ho questo curriculum, sono a Cambridge, volete investire su di me?"

Noi eravamo un po' i suoi segretari. Spedimmo plichi ovunque: aziende, sindacati, provati. Eppure mai una risposta. Oppure, quando arrivavano, erano sgrammaticate, offensive. Dopo la laurea a Leeds si era presentato a un altro colloquio. E il suo interlocutore gli disse: "Sai, ragazzo, chi si affaccia al mondo del lavoro oggi, è importante che conosca le lingue". 
Non avevano nemmeno letto il curriculum. 

Dall'estero qualche offerta era anche arrivata. In Germania, a Bonn, dove era stato per scrivere un'articolo per un istituto di ricerca, lo avrebbero assunto all'istante. Lui gli rispose: "Finisco il dottorato e dopo ci sentiamo".

L'Italia taceva, invece. E la storia di Giulio è la storia di centinaia di ragazzi italiani che ci provano e non sempre ci riescono. E quasi mai per colpa loro ma perché dall'altra parte c'è gente che non li ascolta, che non è generosa, che non è in grado di mettere in discussione i propri privilegi. 


Tratto da "Giulio fa cose", gennaio 2020, Feltrinelli. 

martedì 5 maggio 2020

"Le tasche piene di sassi..."

Sottotitolo: e anche le scarpe, le mutande e le dispense (se continuiamo così!)


ATTENZIONE: il titolo non ha nulla a che vedere con il sig. Cherubini. Ho chiuso con lui dal JOVA BEACH PARTY  (clicca qui per rileggere l'articolo). Ma soprattutto quando ha rovinato la memoria de "Le tasche piene di sassi", autorizzando Giorgia a coverizzarla: insopportabile. E pensare che "ORA"  era l'unico album che avevo amato...sigh!
                               

giovedì 26 marzo 2020

New Work, New Work...come sarà il ritorno al mondo del lavoro?

GIORNI DI CLAUSURA: ho perso il conto.
USCITE SUL BALCONE DI CASA: almeno 30 (senza cantare nè suonare).
KG PERSI: zero. 
GRADO DI TRASCURATEZZA: pranzo, cena, merenda, spuntini con il pigiama. Adesso ho il pigiama. Faccio la doccia con il pigiama. Respiro con il pigiama. Io sono un pigiama. Il pigiama si è impossessato di me.
COLORITO DELLA PELLE: appena sveglia giallino, dopo pranzo verdognolo, tendente ai toni del blu al crepuscolo.
TASSO DI ASOCIALITA': 210%.
GRADO DI AUTODISTRUZIONE: estremo. Per lo più con grassi saturi, zuccheri e carboidrati.
LIVELLO DI AGGRESSIVITA': ultimo stadio dei guerrieri Super Saiyan.
FIDANZATI ALL'ATTIVO: ancora uno, non so per quanto ancora.
GIORNO IN CUI MI RIMETTERO' IN COSTUME: mai più.

Neanche Bridget Jones riuscirebbe a battere lo sprofondamento più totale negli abissi che sto attraversando, in fondo lei è una che si rimbocca sempre le maniche: con colpi di vitalità e grinta sempre in canna anche di fronte ai costanti macigni che ostacolano la sua lotta per la felicità; cara coriacea Bridget!
A tal proposito mi sono imbattuta in questa scena:



La nostra beniamina Bridget alla prese in una scena epica del suo Diary: manda a stendere il suo capo bell'imbusto (e che bell'imbusto...😍) e riesce a trovare un altro lavoro grazie al potere persuasivo della sua spontaneità goffa e disarmante. Semplicemente stupenda! God Save Bridget Jones👑!👐😍👊


Chi di noi non ha mai sognato almeno una volta nella vita di vivere un momento così?

Dai, non fate finta di niente: ci sarà o (ci sarà pure stato) qualche capo, collega, collaboratore che vi ha incasinato la vita e  carriera in qualche modo (e voi a loro, non fate i santerellini) a cui avreste voluto rendere pan per focaccia...

Il mondo del lavoro non è mai tutto rose&fiori, neanche a primavera🌺! 

Però considerato tutto ciò che stiamo vivendo, è come se tutto fluttuasse su angoscianti puntini di sospensione...le priorità e preoccupazioni sono cambiate inevitabilmente, le arrabbiature si sono ripolarizzate e ora quella compagnia dalla personalità così ingombrante e fastidiosa ci manca quasi un pò. 

Perché sarà quel che sarà, però quando c'era significava che andava tutto più o meno secondo i soliti canoni e i soliti programmi: l'ordinaria amministrazione.

Ma ora, che di canone ci è rimasto solo quello delle utenze da pagare e di programma solo ciò che passa la tv satellitare o Radio Maria, capite bene che è tutto diverso.

E allora al posto del piano strategico per avere la meglio nella faida  e spuntarla a lavoro, nuova domande bussano insistenti al nostro conscio:

Ma finito (se mai finirà) tutto questo ce l'avrò ancora un lavoro?

Come sarò cambiat* rispetto al lavoro?

E come cambierà il lavoro e l'ambiente che mi aspettano?

Come troverò le energie, lo spirito e la capacità di adattamento nel nuovo contesto?

Sarò ancora capace di svolgere quell'impiego (magari pure a denti stretti..)?


Non tutti si pongono questi interrogativi, c'è chi continua e ha continuato a svolgere il proprio: da casa, in azienda, in negozio, in reparto... A tutti loro dobbiamo un enorme GRAZIE con diverse tonalità di sfumature. GRAZIE perché tutti loro ci dimostrano ogni giorno che si possono superare le proprie paure e personalismi, prestando il proprio contributo per qualcosa di più grande

E tutto questo con grande senso di IDENTITA' e APPARTENENZA, DIGNITA' e CORAGGIO, PROFESSIONALITA' e  senso di COLLETTIVITA', indipendentemente dal loro sentire, dal loro probabile disagio...più umano che mai.

Se ci pensiamo un attimo, ma veramente un attimo, è facile che il tormento di domande così pesanti insistenti perda quota...e si affacci un nuovo orizzonte di speranza, in cui sia possibile ripartire e ricominciare, più adulti e partecipativi nonostante tutto, facendo meglio di ieri e peggio di domani.

Perché sia chiaro che:


"IL LAVORO NON MI PIACE, NON PIACE A NESSUNO, MA A ME PIACE QUELLO CHE C'E' NEL LAVORO: LA POSSIBILITA' DI TROVARE SE STESSI*"

Joshep Conrad



*Considerata l'impostazione provocatoria dell'aforisma è doveroso approfondire: lo scrittore nella negazione "NON MI PIACE" si riferisce all'oggetto LAVORO, esulando dalla natura specifica dello stesso intesa come mera mansione; la quale evidentemente può corrispondere alle aspettative, capacità e ambizioni. 
In questo senso l'oggettività del lavoro contiene anche aspetti angusti su cui non disponiamo controllo ed influenza rispetto invece al desiderio di emancipazione e libertà costanti ed entrisechi all'animo umano. 
Con questa frase l'autore si pone quindi ad un livello superiore rispetto alla mansione, all'ambiente e alle relazioni conseguenti; esce della cornice e intende evidenziare la possibilità unica di incontrare un "Sè" aumentato e caleidoscopico, indipendente dall'oggettività della realtà e soggettività del lavoratore.



New York (nel titolo è un evidente gioco di parole) nell'immaginario collettivo rappresenta il simbolo del riscatto, prosperità, speranza, di una vita migliore e di un roseo futuro. Il mio bisnonno Vincenzo partì per la Grande Mela come tanti in cerca di fortuna e la trovò cucendo le pietre preziose sulle scarpette delle ballerine...

Che sia di buon auspicio, per il domani che ci aspetta🍏!





New York New York - Liza Minnelli - Fred Ebb, John Kander - Capitol Records, 1977




NEW YORK, NEW YORK





Inizia a diffondersi la notizia, oggi partirò
Voglio essere parte di lei
New York, New York
Queste scarpe vagabonde, continuano a vagare
Dritte fino al suo vero cuore
New York, New York
Voglio svegliarmi, in una città che non dorme mai
E scoprire che sono il re della collina
Al top del successo
Queste piccole depressioni cittadine, si stanno dissolvendo
Ricomincerò da lei
Nella vecchia New York
Se posso farlo qui, posso farlo ovunque
Sta a te, New York.. New York
New York… New York
Voglio svegliarmi, in una città che non dorme mai
E scoprire che sono un numero uno, il primo della lista
Re della collina, un numero uno…
Queste piccole depressioni cittadine, si stanno dissolvendo
Ricomincerò da lei
Nella vecchia New York
Se posso farlo qui, posso farlo ovunque
Sta a te, 
New York.. New York