martedì 15 gennaio 2019

Diamonds? Are not a girl's best friend!

"Un bacio sulla mano può essere piuttosto continentale
ma i diamanti sono i migliori amici di una ragazza
Un bacio può essere fantastico, ma non pagherà l'affitto
del vostro umile appartamento, o vi aiuterà alla tavola calda.."


Un abito da sera rosa shocking alla Elsa Schiapparelli confezionato per l'occasione dal costumista William Travilla con un grande fiocco sul derrière, guanti lunghi di raso, collier e bracciali ai polsi grossi come manette. Così la divina Marilyn Monroe ammaliava i suoi boys cantando la canzone sopracitata che divenne nel XX secolo il manifesto del materialismo, del corpo usato per mercimonio e quasi settant'anni più tardi antagonista della battaglia al carrierismo facile e del movimento Me too.


Marilyn, uno schianto. Marilyn, capace di far sussultare un uomo per un battito di ciglia appena accennato. Marilyn, una bambola dalle curve sinuose e rassicuranti. Marilyn, l'interprete di simulata stupidità cucita addosso per mero copione hollywoodiano ma che appena poteva si rifugiava nei libri sorprendendo con dichiarazioni piene di acume e voluti doppi sensi. Marilyn, una pupa intrisa di fragilità alla ricerca di un Amore mai trovato e soffocata dal quel bisogno pressante troppo presto a soli 36 anni.



Qualche sera fa ho visto il film "Blood diamond" con il camaleontico Di Caprio e non ho potuto non pensare alla compianta sex symbol e al ruolo dei diamanti nell'immaginario collettivo. 

Il film è ambientato nella Sierra Leone del 1999 e squarcia il velo sul contrabbando delle più preziose tra le pietre: colpevole di finanziare le guerre civili in Africa, alimentando anche la tratta dei bambini soldato. 

La trama coinvolge tre protagonisti principali: Danny Archer (Di Caprio), ex mercenario originario dello Zimbawe, Solomon (Hounsou), pescatore di un villaggio nella Sierra Leone e la giornalista americana Maddy (Jennifer Connelly), decisa a scrivere un reportage per dimostrare le responsabilità delle società occidentali del settore nei traffici illegali. Le loro strade saranno sempre più coincidenti alla luce del fatto che Solomon, durante il lavoro forzato a caccia di pietre preziose, trova un enorme e rarissimo diamante rosa che rappresenterà la sua persecuzione ma al contempo un'occasione di libertà e riscatto irripetibili. 



Scrivere appena che il film è cruento non rende l'idea, perché al primo taglio di una mano mi si sono rivoltate le budella. 

Avrei
presto dimenticato ciò che ho visto, se fosse stato un film dalla violenza gratuita e insulsa come che ne so… Lo chiamavano Jeeg Robot. Insomma, quel tipo di film che solletica la bestia umana da arena che si nasconde in ognuno di noi.

Il problema è che "Blood diamond" rispecchia davvero quello che succede ogni giorno in quei territori dell'Africa. Sangue e sofferenze accadono perché, quei poveretti che ci abitano hanno la sola ed unica colpa di avere sotto il proprio culo una risorsa naturale maledetta (cit. Blood Oil - Leif Wenar) che causa conflitti, guerre e rivolte.



Funziona più o meno così: Voi, territorio ed indigeni (della Repubblica Democratica del Congo, del Sudafrica, dell'Angola, della Sierra Leone, della Liberia..) avete una risorsa di cui Io, affarista di uno Stato Occidentale in espansione bulimica ho bisogno. 
Siccome Io ho armi (finanziarie e non) e Voi non avete un cazzo, vengo e me lo prendo con la forza ricorrendo se necessario a mezzi illegali. 

Così, approfittando del bisogno di difesa, vendetta e senso di rivolta umano  divento complice dei trafficanti che vendono i diamanti  sottobanco e spartiscono il ricavato con i ribelli, alimentando così a catena la macchina infernale delle guerre civili. Una macchina che trasforma bambini innocenti in killer con schiuma alla bocca manco fossero rottweiler da combattimento pronti ad uccidere in nome della rivoluzione
(https://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05/01/bambini-soldato-leredita-degli-orrori-sierra-leone-liberia/214968/ ) . Confeziono dopodichè i bramati diamanti  con fiocchi e fiocchettini e li tramuto in un sogno accessibile a tutti sventolandolo sotto il naso dei compratori assoggettati a finanziarie che salivano all'idea dei tan e taeg stellari come i baci di Valeria Marini e così speculo sopra la vostra misera vita (quella dei compratori che come pesciolini scivolano nella rete e quella dei poveri indigeni africani che non hanno scelta se non pescare a iosa i tanto preziosi quanto inflazionati sassi).

Or dunque, p
er ovviare queste dinamiche ciniche e barbare il consiglio di sicurezza dell'ONU ha adottato la risoluzione 1306 il 5 luglio 2000 che impone il bando dell'importazione diretta o indiretta di diamanti grezzi non controllata dal governo dalla Sierra Leone attraverso l'uso di un certificato di provenienza.  


Pensiamo un po' allo schifo che c'era (e c'è) sotto: alla fine del conflitto i proventi dei diamanti della Sierra Leone sono incrementati di 10 volte, passando da 10 milioni di dollari del 2000 ai 130 milioni del 2004, anche se in base ai rapporti dell' UNAMSIL  (La Missione delle Nazioni Unite in Sierra Leone) "più del 50 per cento dei diamanti estratti non ha provenienza ufficiale e il contrabbando illegale sta continuando ". 




"Non c'è presa di coscienza senza dolore" C.G.Jung . 


In effetti quello che sento dentro è un dolore profondo, per ciò che pensiamo e crediamo di essere e di fare ogni nuovo giorno al risveglio, quando mettiamo i piedi giù dal letto fino alla sera, quando chiudiamo gli occhi e torniamo ad essere beati ed incoscienti. Quante volte mi sono sentita attrarre dagli specchi per allodole che il mercato, la pubblicità e il sistema consumistico impongono? Tante. Troppe. Oggi però so, che vuoto per pieno, mai e poi mai accetterei un diamante in regalo. Nè a Natale, né all'anniversario, né a San Valentino che è fra meno di un mese. A maggior ragione non lo accetterei come promessa di un'indissolubile unione già solo perché sarebbe una promessa macchiata di superficialità e cliché.


Riguardo a questo, p
are
che alla domanda "diamanti si, diamanti no" l'affascinante Leo abbia risposto dopo il meritato Oscar "Sì, in passato mi è capitato di comprarli ma se mi ricapiterà in futuro, mi accerterò al 100 per cento che non si tratti di un diamante insanguinato". Quelli, cioè, provenienti dal contrabbando illegale. "Insomma, ogni volta che stacchiamo un assegno dobbiamo sapere che in qualche modo avalliamo la politica di questa o quella corporation". 

Come se, con certi espedienti non si possa ancora aggirare l'ostacolo e far circolare lo stesso gli irrinunciabili diamanti zuppi di morte e dolore.  Leggendo poi questo articolo sono rabbrividita:
  http://anie.it/servizi/ambiente-energia/legislazione-ambientale/sostanze/conflict-minerals/#.XD3thfZFyNM dice testuale: "La norma non vieta il ricorso ai minerali non conflict-free, ossia provenienti da zone di conflitto, ma impone l’obbligo alle aziende americane, che operano sul territorio americano o che esportano negli USA, di informare il consumatore sulla provenienza dei minerali e di metterlo così nelle condizioni di poter scegliere i prodotti di quali aziende acquistare."

Ho provato un brivido misto commozione, direi. 
Perché non credevo ci fosse così tanta fiducia nel prossimo da parte delle istituzioni.

Si legge anche un farraginoso ma speranzoso: "L’applicazione degli obblighi di responsabilità è prevista dal 1 gennaio 2021 per consentire agli Stati membri di nominare le autorità competenti e agli importatori di acquisire familiarità con i loro nuovi obblighi. Con riferimento ai regimi attualmente esistenti, e utilizzati dalle imprese per garantire che l’approvvigionamento di minerali avvenga in modo responsabile, il Regolamento ne riconosce l’equivalenza con il nuovo sistema, al fine di evitare doppi oneri per le imprese."


Ragazzi, con calma per le responsabilità.. volete mica far crollare le borse?


Beh, credo che alla fine di tutto questo fosse stata viva Marilyn avrebbe alzato amabilmente la spalla, strizzato l'occhio e commentato con voce suadente e spontanea:



"Diamanti? E perché no... io adoro la bigiotteria!"




IL GIORNO 18/01/19 i giornali hanno reso pubblico il fallimento della Intermarket Diamond Business (Idb). Leggi l'articolo per approfondire:
https://www.repubblica.it/economia/2019/01/18/news/diamanti_fallita_la_idb_strada_in_salita_per_i_risarcimenti-216856714/?fbclid=IwAR3Ih1hsgdY-1gXmu87-oHIvCViOTEDlDso-RHnhq99NGXo2qJAd_mvsV-0


Per approfondire la vera storia dei diamanti:
http://www.micheledisalvo.com/2011/11/18/la-vera-storia-dei-diamanti/

Per guardare il trailer di Blood Diamond:
https://www.youtube.com/watch?v=8Bgf5i4afGU

Per guardare il video di Diamonds are a girl's best friend:

https://www.youtube.com/watch?v=knLd8bfeWtI

Per approfondimenti
sul tema
addestramento bambini soldato: 
https://frontierenews.it/2018/05/perche-sempre-piu-bambini-soldato-guerre-capitalismo-tecnologia/