giovedì 26 marzo 2020

New Work, New Work...come sarà il ritorno al mondo del lavoro?

GIORNI DI CLAUSURA: ho perso il conto.
USCITE SUL BALCONE DI CASA: almeno 30 (senza cantare nè suonare).
KG PERSI: zero. 
GRADO DI TRASCURATEZZA: pranzo, cena, merenda, spuntini con il pigiama. Adesso ho il pigiama. Faccio la doccia con il pigiama. Respiro con il pigiama. Io sono un pigiama. Il pigiama si è impossessato di me.
COLORITO DELLA PELLE: appena sveglia giallino, dopo pranzo verdognolo, tendente ai toni del blu al crepuscolo.
TASSO DI ASOCIALITA': 210%.
GRADO DI AUTODISTRUZIONE: estremo. Per lo più con grassi saturi, zuccheri e carboidrati.
LIVELLO DI AGGRESSIVITA': ultimo stadio dei guerrieri Super Saiyan.
FIDANZATI ALL'ATTIVO: ancora uno, non so per quanto ancora.
GIORNO IN CUI MI RIMETTERO' IN COSTUME: mai più.

Neanche Bridget Jones riuscirebbe a battere lo sprofondamento più totale negli abissi che sto attraversando, in fondo lei è una che si rimbocca sempre le maniche: con colpi di vitalità e grinta sempre in canna anche di fronte ai costanti macigni che ostacolano la sua lotta per la felicità; cara coriacea Bridget!
A tal proposito mi sono imbattuta in questa scena:



La nostra beniamina Bridget alla prese in una scena epica del suo Diary: manda a stendere il suo capo bell'imbusto (e che bell'imbusto...😍) e riesce a trovare un altro lavoro grazie al potere persuasivo della sua spontaneità goffa e disarmante. Semplicemente stupenda! God Save Bridget Jones👑!👐😍👊


Chi di noi non ha mai sognato almeno una volta nella vita di vivere un momento così?

Dai, non fate finta di niente: ci sarà o (ci sarà pure stato) qualche capo, collega, collaboratore che vi ha incasinato la vita e  carriera in qualche modo (e voi a loro, non fate i santerellini) a cui avreste voluto rendere pan per focaccia...

Il mondo del lavoro non è mai tutto rose&fiori, neanche a primavera🌺! 

Però considerato tutto ciò che stiamo vivendo, è come se tutto fluttuasse su angoscianti puntini di sospensione...le priorità e preoccupazioni sono cambiate inevitabilmente, le arrabbiature si sono ripolarizzate e ora quella compagnia dalla personalità così ingombrante e fastidiosa ci manca quasi un pò. 

Perché sarà quel che sarà, però quando c'era significava che andava tutto più o meno secondo i soliti canoni e i soliti programmi: l'ordinaria amministrazione.

Ma ora, che di canone ci è rimasto solo quello delle utenze da pagare e di programma solo ciò che passa la tv satellitare o Radio Maria, capite bene che è tutto diverso.

E allora al posto del piano strategico per avere la meglio nella faida  e spuntarla a lavoro, nuova domande bussano insistenti al nostro conscio:

Ma finito (se mai finirà) tutto questo ce l'avrò ancora un lavoro?

Come sarò cambiat* rispetto al lavoro?

E come cambierà il lavoro e l'ambiente che mi aspettano?

Come troverò le energie, lo spirito e la capacità di adattamento nel nuovo contesto?

Sarò ancora capace di svolgere quell'impiego (magari pure a denti stretti..)?


Non tutti si pongono questi interrogativi, c'è chi continua e ha continuato a svolgere il proprio: da casa, in azienda, in negozio, in reparto... A tutti loro dobbiamo un enorme GRAZIE con diverse tonalità di sfumature. GRAZIE perché tutti loro ci dimostrano ogni giorno che si possono superare le proprie paure e personalismi, prestando il proprio contributo per qualcosa di più grande

E tutto questo con grande senso di IDENTITA' e APPARTENENZA, DIGNITA' e CORAGGIO, PROFESSIONALITA' e  senso di COLLETTIVITA', indipendentemente dal loro sentire, dal loro probabile disagio...più umano che mai.

Se ci pensiamo un attimo, ma veramente un attimo, è facile che il tormento di domande così pesanti insistenti perda quota...e si affacci un nuovo orizzonte di speranza, in cui sia possibile ripartire e ricominciare, più adulti e partecipativi nonostante tutto, facendo meglio di ieri e peggio di domani.

Perché sia chiaro che:


"IL LAVORO NON MI PIACE, NON PIACE A NESSUNO, MA A ME PIACE QUELLO CHE C'E' NEL LAVORO: LA POSSIBILITA' DI TROVARE SE STESSI*"

Joshep Conrad



*Considerata l'impostazione provocatoria dell'aforisma è doveroso approfondire: lo scrittore nella negazione "NON MI PIACE" si riferisce all'oggetto LAVORO, esulando dalla natura specifica dello stesso intesa come mera mansione; la quale evidentemente può corrispondere alle aspettative, capacità e ambizioni. 
In questo senso l'oggettività del lavoro contiene anche aspetti angusti su cui non disponiamo controllo ed influenza rispetto invece al desiderio di emancipazione e libertà costanti ed entrisechi all'animo umano. 
Con questa frase l'autore si pone quindi ad un livello superiore rispetto alla mansione, all'ambiente e alle relazioni conseguenti; esce della cornice e intende evidenziare la possibilità unica di incontrare un "Sè" aumentato e caleidoscopico, indipendente dall'oggettività della realtà e soggettività del lavoratore.



New York (nel titolo è un evidente gioco di parole) nell'immaginario collettivo rappresenta il simbolo del riscatto, prosperità, speranza, di una vita migliore e di un roseo futuro. Il mio bisnonno Vincenzo partì per la Grande Mela come tanti in cerca di fortuna e la trovò cucendo le pietre preziose sulle scarpette delle ballerine...

Che sia di buon auspicio, per il domani che ci aspetta🍏!





New York New York - Liza Minnelli - Fred Ebb, John Kander - Capitol Records, 1977




NEW YORK, NEW YORK





Inizia a diffondersi la notizia, oggi partirò
Voglio essere parte di lei
New York, New York
Queste scarpe vagabonde, continuano a vagare
Dritte fino al suo vero cuore
New York, New York
Voglio svegliarmi, in una città che non dorme mai
E scoprire che sono il re della collina
Al top del successo
Queste piccole depressioni cittadine, si stanno dissolvendo
Ricomincerò da lei
Nella vecchia New York
Se posso farlo qui, posso farlo ovunque
Sta a te, New York.. New York
New York… New York
Voglio svegliarmi, in una città che non dorme mai
E scoprire che sono un numero uno, il primo della lista
Re della collina, un numero uno…
Queste piccole depressioni cittadine, si stanno dissolvendo
Ricomincerò da lei
Nella vecchia New York
Se posso farlo qui, posso farlo ovunque
Sta a te, 
New York.. New York